Affrontare il Natale a tavola secondo i calciatori

Natale si avvicina e la paura di prendere qualche chilo ha anticipato sia le luci che il clima di festa. Come ogni anno ci ripromettiamo di essere dignitosi dinanzi a tutte le leccornie offerte nelle tavole con i parenti che si susseguono senza sosta per giorni e giorni e purtroppo quasi ogni anno dobbiamo ammettere e riconoscere i nostri bassissimi livelli di autocontrollo. Al contrario, quando decidiamo che il Natale non avrà alcun “peso” sulle nostre vite rinunciamo a tutto quello che di dolce e buono le festività ci offrono restando poi con un pentimento che ci accompagnerà per mesi per non essersi concessi nemmeno una briciola di quel panettone artigianale arrivato appositamente da Palermo. Allora quest’anno per non arrivare impreparati sulla strategia al Natale abbiamo chiesto ai nutrizionisti dei calciatori se esiste un modo per affrontare il Natale senza rinunce e senza disfare il corpo tronchetti e zamponi. La risposta è si e come sempre sta nella moderazione!

I consigli dei nutrizionisti

Soprattutto per gli sportivi, impegnati nelle competizioni calcistiche qui disponibili, passare il test “Natale” è importantissimo. Ma come si comportano i calciatori durante le feste? L’esempio è giusto, poiché avere qualche dritta dai calciatori, che seguono tra le diete più rigide per la loro professione, il Natale offre anche a loro un’occasione di svago da passare in famiglia e amici e soprattutto un’occasione per qualche strappo alla regola a livello culinario.  Una regola generale: mangiare sano e nessuna cosa vietata in particolare.

I consigli del preparatore atletico

Giovanni Andreini, gia’ preparatore atletico della Nazionale ai tempi di Roberto Donadoni ci dice che: ”Ogni giorno devono calcolare il loro fabbisogno calorico. Ci sono norme che riguardano sia la quantità sia la qualità. E’ chiaro che se uno vuole mangiare una carbonara deve mangiare solo quella, altrimenti con una pasta in bianco può abbinarci anche due fettine di bresaola”. Natale può anzi aiutare a togliersi qualche sfizio nella buona tavola, a responsabilizzare ogni giocatore. Una fetta di pandoro o panettone? Certo che la possono mangiare”. L’esperienza passata indica che ”se non si fanno stravizi particolari, una settimana lontano dal calcio non modifica molto l’andamento naturale dell’organismo dei giocatori”.

Continua con i consigli sull’attività fisica ”Quello che consigliamo – sottolinea l’ex preparatore azzurro – e’ di fare almeno due allenamenti individuali, tipo andare a fare jogging. Ma sempre con un dispendio calibrato a seconda del fabbisogno calorico” con carichi di lavoro differenziati a seconda delle caratteristiche fisiche, ad esempio del rapporto massa magra-massa grassa, e per ruolo. Dalla nostra esperienza abbiamo constatato che non ci dovrebbero essere grossi scompensi.”