Birra homebrew: la bontà di una birra fatta in casa
Al giorno d’oggi la birra rappresenta senza dubbio una delle bevande più apprezzate al mondo. Il suo sapore intenso e leggermente alcolico la rendono infatti perfetta per ogni tipo di occasione: da un aperitivo con gli amici ad una cena rilassante. Nonostante ci siano anche molte donne a cui piace la birra, essa è apprezzata soprattutto dall’universo maschile.
Ultimamente, oltre alle comuni birre presenti in commercio, si sta affermando sempre di più l’attività dell’homebrewing. Con tale parola si intende sostanzialmente l’arte di preparare la birra a casa propria, un’attività che non solo permette di gustare una birra buona e genuina, ma che regala grandi soddisfazioni.
Oltre a ciò una birra fatta in casa può essere anche un regalo perfetto da fare al proprio uomo, soprattutto se quest’ultimo è un estimatore di tale bevanda. È bene ricordare però che per realizzare un’ottima birra fatta in casa non si può improvvisare, ma bisogna seguire delle regole ben precise ed avere la giusta attrezzatura birra homebrew.
Birra fatta in casa: da dove cominciare
Per fare una buona birra fatta in casa c’è bisogno di tenere in considerazione alcuni accorgimenti utili a realizzare un risultato soddisfacente. Prima di cominciare è opportuno valutare il proprio livello di preparazione e il grado di difficoltà della produzione. Chi è alle prime armi, infatti, probabilmente si troverà spaesato e non saprà da dove cominciare. Perciò in questi casi è meglio partire con un livello base in cui per la produzione della birra vengono usati degli ingredienti semplici come ad esempio gli estratti di malto che sono stati già miscelati con il luppolo.
Generalmente tali ingredienti sono di facile reperibilità, si possono acquistare anche su internet e si devono aggiungere ad acqua, zucchero e lievito. Tale livello viene anche chiamato livello E (che significa Estratto) ed è consigliato a tutti coloro che sono alle prime armi: in questo modo infatti con il passare del tempo si potrà acquisire maggiore esperienza e passare ai livelli seguenti.
Il livello intermedio invece viene chiamato E+G (ossia Estratto+Grani) e consiste nel partire da estratti di malto senza luppolo. Quest’ultimosarà poi aggiunto in seguito secondo le proprie preferenze. Oltre a ciò è possibile anche usare malti speciali in grani per rendere la birra ancora più personalizzata.
Il livello superiore, ovvero quello avanzato, viene chiamato AG che sta a significare All Grain dal momento che gli ingredienti principali sono le materie prime grezze, ossia malto d’orzo in grani e luppolo. Questo livello è senza dubbio più complesso rispetto ai precedenti poiché può dare vita ad una birra completamente personalizzata, originale e unica nel suo genere, ma allo stesso tempo questo fattore potrebbe anche essere controproducente soprattutto per chi non è esperto. Per tale ragione prima di passare a questo livello è consigliabile fare prima molta pratica con quello da principiante e quello intermedio.
Birra homebrew: quali sono le fasi della preparazione
Solitamente le fasi essenziali per la preparazione di una birra homebrew sono cinque. Si parte dalla preparazione del mosto che si ottiene bollendo insieme acqua, luppolo e malto. In questo modo si ha la sterilizzazione di questi ultimi e la caratterizzazione del sapore piuttosto amaro rilasciato dal luppolo.
Nel caso in cui si dovesse usato un kit già pronto per l’utilizzo, basta far bollire tutti gli ingredienti insieme mentre in caso contrario è necessario fare molta attenzione a tutte le fasi del procedimento.
Quando il mosto è pronto bisogna poi lasciarlo raffreddare bene, dopodiché deve essere travasato in un contenitore specifico (che viene chiamato fermentatore) e bisogna aggiungere sia l’acqua che lo zucchero (si possono anche aggiungere malto, miele o altro) nelle giuste quantità. Una volta raggiunta la temperatura ottimale bisogna anche inserire i lieviti e infine si può chiudere il contenitore in modo ermetico.
Birra homebrew: dalla fermentazione alla maturazione
Quando vengono aggiunti i lieviti al liquido ha inizio immediatamente la fase della fermentazione che avviene in maniera ottimale quando il contenitore è dotato di un gorgogliatore che faccia uscire l’anidride carbonica. Una volta terminata la fermentazione bisogna separare il liquido dai lieviti posatisi sul fondo travasando la birra ottenuta in un altro contenitore.
Quasi sempre la fase della fermentazione termina del giro di due settimane. Successivamente bisogna aggiungere lo zucchero per conferire una nota frizzante alla bevanda, dopodiché quest’ultima va messa in apposite bottiglie sterilizzate e ben chiuse. A questo punto la birra non può essere consumata così com’è, ma bisogna aspettare almeno un paio di settimane affinché possa avvenire l’ultima fase, ossia quella della maturazione.
Di solito, durante quest’ultima fase, il sapore della birra viene migliorato dalle particelle in sospensione nel liquido (come i residui di lievito e le proteine) che si andranno a disporre sul fondo della bottiglia.