Migliaccio: dolce di carnevale della cultura partenopea

Il Migliaccio Napoletano, è uno dei dolci tipici carnveleschi del territorio partenopeo. Insieme alle chiacchiere riempie le tavole e delizia i palati dei napoletani. Se altri dolci come le chiacchiere stesse sono sparsi un pò per tutto il territorio nostrano, il migliaccio invece è unico nel suo genere, con le sue radici umili e secolari, è amato praticamente ovunque.

Un dolce sinonimo di tradizione

Il migliaccio dolce  può essere considerata come una vera e propria torta morbida e appena un poco zuccherata fatta di ingredienti poveri. Esso viene ricordato in particolare per il suo profumo particolare, una torta semplice ma che piace a tutti, vecchie e nuove generazioni che siano

Per quanto concerne il sapore esso vagamente richiama a quello della pastiera napoletana grazie all’utilizzo dell’essenza dei millefiori che viene fuori soprattutto quando lo si sforna appena. Della pastiera richiama pure il colore, chiaro quasi da sembrare la radiosità del sale. E’ un dolce calorico che prevede in particolar modo l’aggiunta della ricotta: inoltre il suo ripieno ricorda abbastanza marcatamente quello della nota e saporita sfogliatella.

Il dolce viene cotto in un forno, può essere consumato sia caldo che freddo ma c’è chi non riesce ad attendere e ama prenderlo a cucchiaiate appena sfornato, così da poter assaporare al meglio il gusto della semola che la terra ci ha donato.

La tradizione vede la cottura del migliaccio effettuata in un tegame fatto di rame, in alternativa, visto che è più difficile reperirlo, si usa un tegame di alluminio. Contrariamente alla preparazione di altre torte, questo dolce si vende nelle pasticcerie proprio nel tegame, non solo perché è delicato ma anche per dare la sensazuone che sia prettamente un dolce fatto in casa.

Una particolarità è quella di usare la sugna al posto del burro proprio come in passato o di sostituire il latte con l’acqua, cosa che si fa anche a Sorrento.

La storia del Migliaccio Napoletano

Il Migliaccio Napoletano tra i usoi natali nei secoli scorsi, anzi secondo alucne credenze già nell’anno mille si aveva come abitudine quella di preparare un simile dolce nel periodo della Quaresima che vagamente avesse la stessa consistenza di questo dolce.

Nonostante ciò il Migliaccio Napoletano è cambiato in maniera considerevole durante gli anni. Come prima cosa va detto che a livello etimologico il termine Migliaccio, dipende dasl fatto che venisse usata la farina di miglio. Va poi ulteriormente detto che all’interno dell’impasto del dolce veniva doverosamente utilizzato sangue di maiale che, in particolar modo e come tutte le componenti di questo animale non veniva buttato.

Con il passare del tempo, e precisamente nel ‘700 il sangue di maiale fu sostituito dallo zucchero di canna, dal momento che l’utilizzo del sangue fu considerato un rito pagano dalla Chiesa Cattolica. Eppure il sangue di maiale piaceva così tanto che non fu completamente rimosso dalla tradizione culinaria partenopea legata al Carnevale ma, anzi, fu reiventato come addirittura ingrediente principale nel famoso sanguinaccio, ossia sangue di maiale mischiato a cioccolato fondente.

Però pure per quanto concerne il miglio, ingrediente del Migliaccio Napoletano, nel corso dei secoli, è stato sostituito dalla semola. In questo modo, la variante più dolce di oggi ha sostituito definitivamente la ricetta secolare.

La ricetta originale del Migliaccio Napoletano

La tradizionale ( e oggi usata) ricetta del Migliaccio Napoletano richiede l’utilizzo di semolino in luogo del miglio e, ovviamente in dosi ci vuole lo zucchero al posto del sangue di maiale.

Dunque il Migliaccio Napoletano è una torta dolce il cui impasto è composto da semolino, uova, latte, acqua, zucchero, vanillina e ricotta di pecora. Diciamo che molto vagamente il ripieno cotto e profumato richiama il contenuto della Sfogliatella Napoletana. Non a caso infatti in alcune zone della Campania, il Migliaccio Napoletano viene chiamato per l’appunto Sfogliata.

La variante dell Migliaccio salato

Volendo esiste anche il Migliaccio Napoletano salato detto anche Farenella o Farinata. Si tratta di una specie di torta salata che si fa con farina gialla condita con salsiccia di maiale sbudellata fritta e arricchita di ciccioli di maiale, conosciuti in Campania come “cicoli”. Può essere poi insaporita con formaggi a piacimento (principalmente pecorino o parmigiano).

Come per il dolce anche il Migliaccio Napoletano salato ha un origine antichissima, forse ancor più del dolce, e può essere prepararto tanto nel periodo pasquale che in quello di Carnevale.