Da Rovereto al Bari, quando il talento supera ogni ostacolo
La Serie B italiana accoglie un nuovo talento con una storia di straordinaria determinazione. Emanuele Rao, esterno offensivo roveretano classe 2006, giocherà la prossima stagione con la maglia del Bari, in prestito secco dal Napoli che lo ha prelevato a titolo definitivo dalla Spal. Un percorso che rappresenta molto più di un semplice trasferimento di mercato: è il trionfo della volontà su una malattia che avrebbe potuto spegnere sul nascere la carriera di questo promettente calciatore.
Un talento forgiato tra difficoltà e sacrificio
Nato a Rovereto il 28 marzo 2006, Rao è un esterno offensivo che si distingue per rapidità e tecnica. Il suo piede destro è un’arma letale quando si accentra dalla fascia, caratteristica che lo ha reso uno dei prospetti più interessanti della sua generazione. Cresciuto nel settore giovanile della Spal, con una parentesi nelle giovanili del Chievo, ha già collezionato successi significativi: la vittoria del campionato Under 18 nel 2022 e l’esordio tra i professionisti in Serie C nel settembre 2023 contro il Perugia.
La sua prima rete tra i “grandi” è arrivata poco dopo, contribuendo al pareggio contro la Lucchese. La stagione appena conclusa lo ha visto protagonista con 37 presenze su 38 partite disponibili, impreziosite da 5 reti e 2 assist. Numeri che brillano ancora di più considerando le difficoltà incontrate dalla Spal nell’ultimo campionato, e che hanno attirato l’attenzione della nazionale giovanile italiana, con cui ha collezionato presenze dall’U17 all’U19.
La battaglia quotidiana oltre il campo
Ciò che rende la storia di Emanuele ancora più straordinaria è la sua convivenza con il diabete mellito di tipo 1, diagnosticato nel 2015, quando aveva solo nove anni. Come ha raccontato pubblicamente lo scorso gennaio: “Giocavo nel Chievo e durante le partite avevo sempre fame, tremavo, non capivo cosa mi stesse succedendo. Durante la notte andavo più volte in bagno e avevo molta sete. Una situazione anomala, che fece alzare le antenne ai miei genitori.”
Entrambi infermieri, i genitori intuirono il problema e lo sottoposero ad analisi che rivelarono livelli di glicemia allarmanti. Il ricovero all’ospedale di Trento, proprio durante le festività natalizie, portò alla diagnosi che avrebbe potuto stravolgere la sua vita. Ma la prima domanda che il piccolo Emanuele rivolse ai medici fu emblematica della sua mentalità: voleva sapere se avrebbe potuto continuare a giocare a calcio.
La determinazione mostrata da Rao ricorda altri talenti trentini che hanno dovuto superare ostacoli per affermarsi nel mondo del calcio, come documentato nell’articolo sulla carriera di Matteo Rover con il Sudtirol, dimostrando come il territorio alpino continui a produrre atleti di carattere.
Convivere con la malattia senza rinunciare ai sogni
Da quel momento, Emanuele ha imparato a gestire la sua condizione con una maturità sorprendente. Inizialmente con le siringhe, poi passando al microinfusore che oggi gestisce autonomamente anche durante le partite: lo stacca durante il gioco e lo riattacca negli spogliatoi all’intervallo per somministrarsi l’insulina necessaria.
“Non è un muro invalicabile”, afferma con una saggezza che va oltre i suoi 18 anni, “ma solo un ostacolo, come tanti altri. Non bisogna avere paura.” Il supporto della famiglia è stato fondamentale, così come quello degli staff medici e tecnici che lo hanno accompagnato nel suo percorso.
Molti giovani atleti che affrontano sfide simili trovano ispirazione in storie come quella di Rao, e alcuni condividono le proprie esperienze su piattaforme come Jackmillion, dove comunità di sportivi si scambiano consigli su come mantenere uno stile di vita attivo nonostante condizioni di salute complesse.
Il futuro che si apre in Serie B
Il passaggio al Bari rappresenta un momento cruciale nella carriera di questo giovane talento. Il salto in Serie B non è solo un’opportunità per crescere tecnicamente e tatticamente, ma anche una vetrina importante per dimostrare che il diabete non è un limite invalicabile nello sport professionistico.
Acquistato dal Napoli e girato immediatamente in prestito al club pugliese, Rao avrà la possibilità di misurarsi in un campionato competitivo e formativo, ideale per completare il suo processo di maturazione calcistica. Una scelta che dimostra la fiducia riposta nel suo potenziale.
La storia di Emanuele Rao va oltre il semplice racconto sportivo: è un messaggio potente per tutti coloro che affrontano sfide di salute simili. Con determinazione, disciplina e il giusto supporto, anche una malattia cronica come il diabete può essere gestita senza rinunciare a inseguire i propri sogni. Il campo da calcio, per lui, non è solo un luogo dove esprimere il proprio talento, ma anche uno spazio di libertà dove dimostrare che i limiti esistono principalmente nella mente di chi decide di accettarli.